giovedì 15 ottobre 2009

Jazz Rock



Il pubblico nero, nel periodo più alto del free, si era allontanato dal jazz, avvicinandosi a forme musicali di più diretta derivazione nera, quali il blues, il rhythm & blues, o di più immediata fruibilità, quale è il rock. Ancora una volta fu Miles Davis ad intuire che se voleva recuperare il pubblico nero al jazz doveva passare necessariamente attraverso l'avvicinamento del jazz alla musica rock. Molti solisti si avvicendarono nelle diverse formazioni da lui formate, tentando, di volta in volta, soluzioni nuove e diverse, ora con il modale più spinto, ora con il free. Erano percussionisti latino-americani, musicisti della pop-music, pianisti elettrici, batteristi free. Attraverso l'utilizzo della strumentazione elettrica, dei tempi rock e latini, di temi presi in prestito dalla pop-music, Davis effettuerà una mirata scelta attraverso la quale si confronteranno tra loro esperienze le più diversificate e fascie di pubblico eterogenee, indirizzando il jazz verso una nuova stagione felice e verso risultati creativi notevoli. Nel 1964, dopo le esperienze free, creando un altro gruppo formidabile, stavolta un quartetto con Herbie Hancock, Tony Williams, Ron Carter e Wayne Shorter , passa ad avvicinarsi gradualmente al rock e alla strumentazione elettrica (una collaborazione con Gil Evans e Jimi Hendrix che sarebbe rimasta nella storia sfumò solo per la tragica morte di Hendrix). Sempre più affascinato dal rock psichedelico della West Coast, sul finire del decennio Davis compare ai grandi festival rock e conquista il pubblico dei giovani bianchi "alternativi". Album come In a Silent Way e Bitches Brew segnano la nascita del jazz rock e aprono la strada al fenomeno della fusion. Altro gruppo indimenticabile che segnò un punto di riferimento per il jazz-rock, furono i Weather Report , con la formazione più creativa e matura della storia della band: Jaco Pastorius basso , Joe Zawinul tastiere , Wayne Shorter sax, Peter Erskine batteria, Robert Thomas Jr percussioni.

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