martedì 20 ottobre 2009

Jazz and wine Cormons



15 concerti per quattro giorni di festa, per il festival Jazz & Wine of Peace arrivato alla dodicesima edizione. Festival organizzato da Controtempo con la collaborazione della Regione Friuli Venezia Giulia, il Comune e la Cantina Produttori di Cormòns. Di prestigio i nomi della musica internazionale, provenienti di 16 paesi, che saranno a Cormons in provincia di Gorizia, da giovedì 22 a domenica 25 ottobre: da Tomasz Stańko a Jack DeJohnette, da Bill Frisell a James Carter.Ad aprire il festival sarà l’esibizione del trio svizzero-austriaco Depart del sassofonista viennese Harry Sokal, a completare il programma dei concerti Klaus Paier e Asja Valcic, duo croato-carinziano, e il New East Quartet, famosa “all star band” dell’Europa orientale.In aggiunta al ricco programma del festival, tornano anche i concerti “round midnight” a ingresso gratuito nei locali del centro storico di Cormòns.

giovedì 15 ottobre 2009

Moncalieri Jazz 2009 12^ Edizione



Ritorna per il dodicesimo anno il festival jazz di Moncalieri, dal 31 ottobre al 15 novembre 2009. Il cartellone dovrebbe essere ricco in base alle news trapelate, con l'appuntamento più importante con l'omaggio a Dizzy Gillespie della formazione The Dizzy Gillespie All-Stars, Quintorigo play Mingus e l'omaggio a Ornette Coleman del quartetto di Rosario Giuliani e Flavio Boltro. In più segnaliamo la collaborazione con "Radioscrigno" e Radio3: "Cine & Jazz" che propone un incontro tra Fabrizio Bosso grande trombettista italiano e Francesco Cafiso ( giovane sassofonista siciliano che vanta collaborazioni con i più grandi jazzisti U.S.A) e l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta da Giancarlo Gazzani, dedicato alle musiche da film. Spazio anche ai giovani con il concorso "Incroci Sonori" e il premio "Maurizio Lama", riservato ai pianisti.
Per tutte le altre informazioni visitate: http://www.moncalierijazz.com/

Fusion


Molti critici e storici musicali vedono nascere il "fenomeno fusion" con il doppio disco di Miles Davis: Bitches Brew. Sonorità così psichedeliche, ipnotiche ed inquietanti, ma allo stesso tempo da una ritmica controversa e inarrestabile. È un altro mondo. È la nuova frontiera del jazz, che solo un genio come Miles Davis poteva "inventare". La Fusion, nasce quasi contemporaneamente al jazz-rock nel anni '70,da musicisti spinti dal bisogno di cercare nuove forme musicali e anche di pubblico, infatti la fusion e' anche un vero e proprio fenomeno commerciale, che grazie alla fusione di altri generi musicali riesce ad abbracciare una parte maggiore di pubblico. Moltissimi jazzisti oltrepassano il "confine" e si dedicano anima e corpo al nuovo stile musicale. Chick Corea registra nel 1972 Return to Forever assieme a Stanley Clarke e Joe Farrell , che, di lì a poco, daranno vita ad un gruppo che prenderà il nome dal titolo del disco stesso.
E poi Joe Zawinul , che ha formato il più geniale gruppo fusion comparso sulla faccia della terra: i Weather Report. La caratteristica peculiare della fusion e' l'uso di strumenti elettrici e oggi elettronici, infatti il suo piu' grande sviluppo lo ebbe negli anni '80 il riferimento immediato è a Pat Metheny , a Michael Breacker e naturlamente Miles Davis. Come si diceva, gli anni ottanta furono gli anni di maggior sviluppo commerciale dell Fusion, un contributo essenziale a questa involuzione è stato dato da Dave Grusin e dalla sua etichetta discografica, la GRP che seppe raccogliere una enormita' di musicisti sotto la sua etichetta. Altra etichetta tipicamente Fusion e' la ECM.Alcuni dei dischi piu' importanti del panorama Fusion:1969: Miles Davis registra Bitches Brew come detto prima; Live Evil '70 sempre di Miles Davis; Ci sono ancora John McLaughlin, Chick Corea e Joe Zawinul, a cui si aggiungono Keith Jarrett e Herbie Hancock. Grande impostazione ritmica con la presenza in quasi tutti i brani di due batterie (Billy Cobham, Jack DeJohnette) e di Airto Moreira alle percussioni;Travel di Pat Metheny ; Spyo Gyra con l'album dal titolo Collectionjazz-fusion, dovete rivolgervi agli Yellowjackets, cioe' Russel Ferrante e Jimmi Haslip. Anche qui il doppio album dal vivo Live Wires; Tutu, Miles Davis, questa volta in collaborazione con Marcus Miller, grande bassista (Fender Jazz). A cominciare dai primi anni '90, la fusion ha spesso lasciato il posto al cosiddetto acid jazz.



Jazz Rock



Il pubblico nero, nel periodo più alto del free, si era allontanato dal jazz, avvicinandosi a forme musicali di più diretta derivazione nera, quali il blues, il rhythm & blues, o di più immediata fruibilità, quale è il rock. Ancora una volta fu Miles Davis ad intuire che se voleva recuperare il pubblico nero al jazz doveva passare necessariamente attraverso l'avvicinamento del jazz alla musica rock. Molti solisti si avvicendarono nelle diverse formazioni da lui formate, tentando, di volta in volta, soluzioni nuove e diverse, ora con il modale più spinto, ora con il free. Erano percussionisti latino-americani, musicisti della pop-music, pianisti elettrici, batteristi free. Attraverso l'utilizzo della strumentazione elettrica, dei tempi rock e latini, di temi presi in prestito dalla pop-music, Davis effettuerà una mirata scelta attraverso la quale si confronteranno tra loro esperienze le più diversificate e fascie di pubblico eterogenee, indirizzando il jazz verso una nuova stagione felice e verso risultati creativi notevoli. Nel 1964, dopo le esperienze free, creando un altro gruppo formidabile, stavolta un quartetto con Herbie Hancock, Tony Williams, Ron Carter e Wayne Shorter , passa ad avvicinarsi gradualmente al rock e alla strumentazione elettrica (una collaborazione con Gil Evans e Jimi Hendrix che sarebbe rimasta nella storia sfumò solo per la tragica morte di Hendrix). Sempre più affascinato dal rock psichedelico della West Coast, sul finire del decennio Davis compare ai grandi festival rock e conquista il pubblico dei giovani bianchi "alternativi". Album come In a Silent Way e Bitches Brew segnano la nascita del jazz rock e aprono la strada al fenomeno della fusion. Altro gruppo indimenticabile che segnò un punto di riferimento per il jazz-rock, furono i Weather Report , con la formazione più creativa e matura della storia della band: Jaco Pastorius basso , Joe Zawinul tastiere , Wayne Shorter sax, Peter Erskine batteria, Robert Thomas Jr percussioni.

Free Jazz



Anche il Free jazz è figlio del movimento dei diritti civili degli anni '60 ed in generale della cultura Afro-Americana. Specie negli anni '60 il free jazz è stato visto essenzialmente come un fenomeno politico, come tra l'altro anche altri stili jazzistici come ad esempio il be bop degli anni '50 che aveva rappresentato l'avanguardia della musica nera.Il passaggio dallo stile modale a quello FREE, è stato rappresentato dall'approfondimento radicale degli elementi modali introdotto nel jazz che portera' alcuni solisti a raggiungere dimensioni sempre più libere e fuori dalle regole strutturali e armoniche fin qui adottate. Musicisti come l'alto sassofonista Ornette Coleman ed il pianista Cecil Taylor, e numerosi altri personaggi quali John Coltrane , Albert Ayler e gruppi come la Sun Ra Arkestra e la Revolutionary Ensemble, introdussero un netto cambiamento nella struttura dei pezzi e soprattutto nel modo di sentire la musica. Nel 1960 Ornette Coleman utilizzò per primo questa nuova forma, incidendo, con nome appunto di Free Jazz, uno storico album nel quale due quartetti contrapposti, partendo da una modalità e da una scansione ritmica predeterminate, improvvisano liberamente svincolandosi, mano a mano, dalle stesse. Da questo esperimento, partira' una tendenza che, cercando la rottura completa con quanto si era fatto in precedenza nel jazz, cercherà la propria impronta al di fuori dell'armonia e della ritmica prestabilite, lasciando al solista la sua più libera improvvisazione. Ornette Coleman e John Coltrane furono i due personaggi più importanti nella crescita di popolarità del free-jazz, i musicisti che recepirono gli aspetti politici di questo periodo furono senza dubbio Charlie Haden (per un lungo periodo bassista di Coleman) ed il sassofonista Archie Sheep. Nel 1969 Haden forma la Liberation Music Orchestra, compone dei veri e propri manifesti politici come Song For Che, e dedica una canzone ai movimenti di liberazione neri nelle colonie portoghesi del Mozambico, Angola e Guinea-Bissau.Non dimentichiamo che il Free Jazz e' il simbolo ancora piu' accentuato rispetto agli anni del Be-Bop, della presa di coscienza definitiva del popolo nero, che mirava alla rottura definitiva nei confronti della societa' americana, non dimentichiamo che e' il periodo dei grandi movimenti neri di Martin Luter King e Malcolm X. Altri musicisti che ricrdiamo per il Free Jazz sono: Pharoah Sanders, Albert Ayler Don Cherry. Paradossalmente, il movimento free non abbracciò il pubblico nero, tradendo le intenzioni dei musicisti free ed i loro propositi di costituire un terreno musicalmente unificante della cultura nera.Il movimento free, contrariamente alle aspettative dei musicisti di colore, non abbracciò il pubblico nero, tradendo le intenzioni dei musicisti free ed i loro propositi di costituire un terreno musicalmente unificante e rappresentativo della cultura nera, fallì.

lunedì 12 ottobre 2009

Jazz Modale



Cos'e' il jazz Modale? Possiamo dire che tale stile si caratterizza per l'impiego di giri armonici molto poveri, basate su lunghe sequenze di uno o due accordi sulle quali si improvvisa utilizzando melodie elaborate e complesse su modi o scale costruiti al di fuori delle due principali modalità: maggiore e minore.Infatti ancora una volta a dare una svolta innovativa al jazz, fu MILES DAVIS che introdusse alle già acquisite esperienze cool e hard bop, questa nuova concezione modale con MILESTONE del '58, sorvolando la monotonia che i precedenti generi avevano espressi nelle loro costruzioni armoniche tonali, rendendo più libertà di spaziare a proprio piacimento entro la costruzione dei modi e senza la limitazione di una struttura vincolante di accordi. Questo continuo volere cambiare, dettata da esigenze dei musicisti a spingersi a cercare qualcosa di diverso, sperimentazione di nuove soluzioni, arriverà attraverso il lavoro di Miles Davis coadiuvato dal sassofonista tenore del suo quintetto, John Coltrane. Coltrane esplorò ogni forma armonica, trovando il proprio stile in lunghissimi assolo fatti di serie di note brevissime, definite - "sheets of sound" - eseguite con velocità e passione. Questo stile dominò il suo repertorio a partire dal 1960, quando incise" My Favourite Things " in cui ogni solista rimaneva nella stessa modalità per tutto il tempo desiderato. Del quartetto di John Coltrane facevano parte il pianista McCoy Tyner e il batterista Elvin Jones. Tutto questo lavoro, trovò la sua giusta collocazione, segnando il momento di " cambiamento " negli anni '60, grazie all'incisione di Kind of Blue, uno dei più importanti dischi della storia, vera e propria pietra miliare del jazz. Assieme alla collaborazione del pianista Bill Evans, MILES DAVIS creò per questo album una serie di pezzi che mantenevano la stessa tonalità e modalità anche per sedici battute di seguito ("jazz modale" ) lasciando la massima libertà di improvvisazione. Le intuizione di questi tre musicisti, fecero di questo album il punto di partenza del jazz Modale, che sara' successivamente sviluppata da Bill Evans, su cui poi beneficieranno giovani musicisti quali Herbie Hancock, Chick Corea, Keith Jarrett, Gary Burton.

HARD BOP



Ancora una volta ci troviamo davanti all'ennesima rivoluzione del jazz, dovuta anche situazioni e avvenimenti sociali dell'epoca, i neri prendono consapevolezza della propria coscienza di esseri umani rivendicando diritti come e' giusto che sia. Sulla scia di questi avvenimenti degli anni '50 nasce l' HARD BOP, che sarà portavoce di questo momento del jazz.
In contrapposizione al cool (e alla West coast) i musicisti neri adotteranno le raffinate armonie del cool-jazz e del bop che lo aveva preceduto, rivitalizzando il sound con un ritorno un po' al vecchio jazz, quello più marcatamente nero, con un po' di ritmo swing, gospel e blues, eliminando le caratteristiche per cui il cool jazz era nato, cioè questo senso di rilassatezza e pacatezza. Infatti le sue caratteristiche sono la bluesizzazzione dei temi e delle sezioni ritmiche rendendole più agili ed più omogenee di quelle del be bop.Il risultato che nasce da questa fusione, e' aspro duro e graffiante, proprio come il desiderio di affermarsi della gente di colore. Le formazioni guida del periodo sono: il quintetto con sax e tromba (Quintetto di Clifford Brown e Max Roach ), o il sestetto con sax, tromba e trombone (Jazz Messengers di Art Blakey, Jazztet di Benny Golson e Art Farmer ). Altri artefici dell' hard bop furono :Adderly, Gordon, Kenton, Brubeck, Evans, Sonny Rollins .

domenica 11 ottobre 2009

COOL JAZZ



Intorno agli anni '50 gli U.S.A. godono di un periodo di grande benessere economico, con grosse contraddizioni sociali: nasce il movimento per i diritti civili di Martin Luther King e contemporaneamente lotta contro gli antiamericani cioè ai comunisti, siamo alla guerra fredda, lo scontro tra U.S.A. e U.R.S.S.. Praticamente in questo periodo nasce il COOL JAZZ, quasi in coincidenza con un altro fenomeno musicale importantissimo, cioè la nascita del Rock. La schizofrenia del be-bop lasciò il posto a soluzioni più razionali, venne riscoperto, il contenuto melodico del jazz, che il be-bop aveva praticamente fatto dimenticare, ed una dimensione più rilassata delle ritmiche, in netta contrapposizione con i frenetici tempi staccati dei vari Charlie Parker e Dizzy Gillespie. Spinti anche dal desiderio di recuperare il pubblico perduto, nasce questa nuova evoluzione del jazz, il Cool. Il padre teorico possiamo dire che fu Lennie Tristano , un pianista italo-americano di formazione classica, (con la sua New School of Music e i musicisti che si formarono in essa: Lee Konitz , Warne Marshe, Billy Bauer), che diceva di suonare cool senza arrivare al gelo. Infatti Cool, letteralmente significa freddo, ma in questo caso Cool sta ad indicare calma, equilibrio, distacco. Ma indubbiamente il più grande esponente di questa corrente jazzistica e' stato Miles Davis, impressionando subito pubblico e critica per la sua naturale capacità di far convivere gli arrangiamenti scritti, con un tono molto morbido e contemporaneamente complesso. Già formatosi durante l'era del be-bop scuola Parker, aveva dato dimostrazione di rappresentare una grande promessa mettendosi subito in evidenza. Fu uno dei primi a accorgersi e sentire l'esigenza di riproporre il jazz al grande pubblico staccandosi dai canoni frenetici del be-bop. A completare il quadro della scena Cool, troviamo esecutori come i tenor saxofonisti Zoot Sims e Stan Getz e dal sax baritono Gerry Mulligan (in coppia con il trombettista "maledetto" Chet Baker), Lee Konitz, Modern Jazz Quartet che era vero e proprio jazz da camera e non va dimenticato che nello stesso periodo si affermò anche il quartetto di Dave Brubeck, un pianista autore di un repertorio costituito da una raffinata miscela tra musica classica e jazz. Il cool jazz fiorì sulla costa occidentale degli Stati Uniti (California) per un intero decennio per via di musicisti bianchi (west Coast) quali l'orchestra di Stan Kenton e solisti come Shelly Mann, Shorty Rogers, Jimmy Giuffre. Tutto questo costituiva il movimento Cool.