giovedì 15 ottobre 2009

Free Jazz



Anche il Free jazz è figlio del movimento dei diritti civili degli anni '60 ed in generale della cultura Afro-Americana. Specie negli anni '60 il free jazz è stato visto essenzialmente come un fenomeno politico, come tra l'altro anche altri stili jazzistici come ad esempio il be bop degli anni '50 che aveva rappresentato l'avanguardia della musica nera.Il passaggio dallo stile modale a quello FREE, è stato rappresentato dall'approfondimento radicale degli elementi modali introdotto nel jazz che portera' alcuni solisti a raggiungere dimensioni sempre più libere e fuori dalle regole strutturali e armoniche fin qui adottate. Musicisti come l'alto sassofonista Ornette Coleman ed il pianista Cecil Taylor, e numerosi altri personaggi quali John Coltrane , Albert Ayler e gruppi come la Sun Ra Arkestra e la Revolutionary Ensemble, introdussero un netto cambiamento nella struttura dei pezzi e soprattutto nel modo di sentire la musica. Nel 1960 Ornette Coleman utilizzò per primo questa nuova forma, incidendo, con nome appunto di Free Jazz, uno storico album nel quale due quartetti contrapposti, partendo da una modalità e da una scansione ritmica predeterminate, improvvisano liberamente svincolandosi, mano a mano, dalle stesse. Da questo esperimento, partira' una tendenza che, cercando la rottura completa con quanto si era fatto in precedenza nel jazz, cercherà la propria impronta al di fuori dell'armonia e della ritmica prestabilite, lasciando al solista la sua più libera improvvisazione. Ornette Coleman e John Coltrane furono i due personaggi più importanti nella crescita di popolarità del free-jazz, i musicisti che recepirono gli aspetti politici di questo periodo furono senza dubbio Charlie Haden (per un lungo periodo bassista di Coleman) ed il sassofonista Archie Sheep. Nel 1969 Haden forma la Liberation Music Orchestra, compone dei veri e propri manifesti politici come Song For Che, e dedica una canzone ai movimenti di liberazione neri nelle colonie portoghesi del Mozambico, Angola e Guinea-Bissau.Non dimentichiamo che il Free Jazz e' il simbolo ancora piu' accentuato rispetto agli anni del Be-Bop, della presa di coscienza definitiva del popolo nero, che mirava alla rottura definitiva nei confronti della societa' americana, non dimentichiamo che e' il periodo dei grandi movimenti neri di Martin Luter King e Malcolm X. Altri musicisti che ricrdiamo per il Free Jazz sono: Pharoah Sanders, Albert Ayler Don Cherry. Paradossalmente, il movimento free non abbracciò il pubblico nero, tradendo le intenzioni dei musicisti free ed i loro propositi di costituire un terreno musicalmente unificante della cultura nera.Il movimento free, contrariamente alle aspettative dei musicisti di colore, non abbracciò il pubblico nero, tradendo le intenzioni dei musicisti free ed i loro propositi di costituire un terreno musicalmente unificante e rappresentativo della cultura nera, fallì.

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