lunedì 12 ottobre 2009

HARD BOP



Ancora una volta ci troviamo davanti all'ennesima rivoluzione del jazz, dovuta anche situazioni e avvenimenti sociali dell'epoca, i neri prendono consapevolezza della propria coscienza di esseri umani rivendicando diritti come e' giusto che sia. Sulla scia di questi avvenimenti degli anni '50 nasce l' HARD BOP, che sarà portavoce di questo momento del jazz.
In contrapposizione al cool (e alla West coast) i musicisti neri adotteranno le raffinate armonie del cool-jazz e del bop che lo aveva preceduto, rivitalizzando il sound con un ritorno un po' al vecchio jazz, quello più marcatamente nero, con un po' di ritmo swing, gospel e blues, eliminando le caratteristiche per cui il cool jazz era nato, cioè questo senso di rilassatezza e pacatezza. Infatti le sue caratteristiche sono la bluesizzazzione dei temi e delle sezioni ritmiche rendendole più agili ed più omogenee di quelle del be bop.Il risultato che nasce da questa fusione, e' aspro duro e graffiante, proprio come il desiderio di affermarsi della gente di colore. Le formazioni guida del periodo sono: il quintetto con sax e tromba (Quintetto di Clifford Brown e Max Roach ), o il sestetto con sax, tromba e trombone (Jazz Messengers di Art Blakey, Jazztet di Benny Golson e Art Farmer ). Altri artefici dell' hard bop furono :Adderly, Gordon, Kenton, Brubeck, Evans, Sonny Rollins .

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